Tu, ascoltali"
L’accomodazione è quel meccanismo attraverso cui l’occhio è in grado di mettere a fuoco oggetti posti a differente distanza. Lo stimolo che la determina è principalmente quello dello sfocamento delle immagini, il quale innesca un triplice processo necessario per una nitida visione delle immagini a diverse distanze: la contrazione del muscolo ciliare, la miosi e la convergenza.
La contrazione del muscolo ciliare determina l’aumento del potere diottrico del cristallino fino a 22 diottrie.
La miosi avviene a livello della pupilla, il cui ruolo è quello di gestire la quantità di raggi luminosi che possono raggiungere la retina (come il diaframma di un obiettivo fotografico).
La convergenza, infine, è quel meccanismo grazie al quale i due bulbi oculari convergono simultaneamente al fine di spostare i raggi luminosi direttamente sulla macula.
Si parla di eccesso accomodativo (o di accomodazione) quando si stimola eccessivamente il muscolo ciliare e si riscontra, di conseguenza, un eccessivo affaticamento visivo da vicino e annebbiamento a distanza, e ciò avviene soprattutto nel passaggio da vicino a lontano dopo molte ore di lavoro sulla corta distanza, spesso associato ad una sensazione di pesantezza e bruciore oculare, mal di testa e ipersensibilità alla luce.
È possibile correggere questo difetto grazie all’utilizzo di lenti negative, diminuendone gradualmente la potenza, per trasmettere agli occhi una sensazione di rilassamento.