Tu, ascoltali"
L’ipovisione è una condizione di marcata e permanente riduzione della funzione visiva bilaterale che limita l’autonomia dell’individuo nella vita personale, professionale e sociale.
Pur conservando una residua acuità visiva, il danno funzionale permanente subito dall’ipovedente rende molto difficile una serie di compiti e attività quotidiane anche semplici, come leggere e lavorare al PC.
Va precisato che l’ipovedente non equivale alla cecità. Chi soffre di ipovisione dispone comunque di una potenzialità visiva residua che va allenata e ottimizzata attraverso la riabilitazione.
Le cause di questo disturbo visivo sono molteplici, la principale è l’età, così come diverse possono essere le patologie che possono determinarne la comparsa.
Le più rilevanti sono quelle che coinvolgono la retina, come la degenerazione maculare – strettamente legata al processo di invecchiamento dell’occhio – e la retinopatia diabetica con edema maculare importante: entrambe possono scatenare effetti tali da ridurre drasticamente l’acutezza visiva fino ad ostacolare le azioni quotidiane più banali, come il camminare.
Anche il glaucoma, la retinite pigmentosa o eventi di natura traumatica che coinvolgono altre strutture dell’occhio possono portare all’ipovisione.
Anche se non è possibile riacquistare la capacità visiva persa né correggere completamente questa patologia con lenti o trattamenti medici e chirurgici, è possibile intervenire con altri attività e ausili ottici utili a migliorare le relazioni sociali e mantenere una vita più autonoma sfruttando al meglio il proprio residuo visivo.
È possibile fare ricorso a diversi strumenti per convivere con l’ipovisione: